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SUN-RA Arkestra



 

Il grande Sun-Ra è scomparso 26 anni fa, direzione Saturno, il suo pianeta preferito.
Ora la sua famigerata Arkestra è passata nelle mani di Marshall Allen, 95enne contralto del Kentucky, che continua a dirigere i numerosi membri di quello che è sempre stato e resta un collettivo variabile, un'eredità pesante certamente, ma la Sun-Ra Arkestra decolla anche questa sera dal palco del Locomotiv per un'esibizione impeccabile, una vera e propria cronaca spaziale e festante. Si tratta di un viaggio tra generi, da quelli precostituiti come il doo- wop, al free più informale, dalla poesia al teatro, confermando ancora una volta come lo stesso fondatore abbia fatto veramente di tutto, e spesso prima degli altri, allora come oggi, parlando di intuizione e creatività, uscendo fuori da regole e schemi prestabiliti, e con questa attitudine Allen e compagni costruiscono il proprio spettacolo, mai banale, mai ripetitivo, mai noioso. In più ci sono le paillettes, i colori accesi, i copricapo eccentrici, ovvero tutto quell'insieme di elementi che hanno reso l'Arkestra una fenomenale macchina da spettacolo musicale ma anche metamusicale. Il free e il cosmic jazz si alternano come argomenti di esecuzioni impeccabili, lasciando ampio spazio agli assolo, gesti di culto, espressioni musicali totalizzanti, risveglio delle coscienze in contatto con l'universo. L'immaginazione è un tappeto magico, affermava infatti Sun-Ra, un dispositivo tramite cui raggiungere terre e dimensioni lontane ed aliene, e l'atto della creazione artistica è la porta tramite cui accedervi. Sta per concludersi questo viaggio interstellare, quando Mr. Allen introduce l'EVI, un sintetizzatore a fiato con cui attacca Space is the Place, per un finale ritualistico e avvolgente, e per il presenti l'impressione è che la festa non finisca mai.

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