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P.I.L.





the horrors fiera della musica 2011

Io pensavo, accostamento inedito: difatti a fare da apertura al concerto dei PIL sono stati gli Horrors, vagamente conosciuti per i primi lavori a base di rockandgarage abbastanza trito e poco convinto, ma gli Horrors sono completamente mutati. Il quartetto chitarra, batteria, basso e tastiere ha infatti dato vita a un live intriso di piena new wave primi anni Ottanta, con rimandi a band dalla vena melodica circolare, alla Echo and the Bunnyman, ma anche a quella psichedelica dei Jesus and Mary Chain, per un suono denso, compatto e soprattutto avvolgente, anche nelle inflessioni electrodance del finale. Una bella sorpresa, niente di nuovo, ma piacevole e ben suonato.
Cambio di palco abbastanza veloce, ed ecco arrivare i PIL, da tempo attesi, dato che sinceramente si tratta di uno dei nostri gruppi preferiti, ed eccoci che siamo lì ad aspettarci non il peggio, ma qualcosa del genere, dopo voci di qualcuno che li aveva visti recentemente al Barcellona Sound, rimanendo alquanto deluso... si, ma, che concerto hanno visto costoro, non si sà, dato che l'esibizione di Lydon e soci qui ad Azzano Decimo è andata ben oltre le aspettative più positive. Un live di due ore, in cui i PIL si sono esibiti dando fondo al proprio repertorio storico, e non scordandosi praticamente niente, con precisione, forza e una convinzione che non ha niente a che vedere con le solite reunion a cui ormai da tempo siamo abituati, fatte così per fare, e soprattutto per guadagnare, sui fasti del passato.
Soprattutto lui, Lydon, professionista e animale da palco, non si è affato risparmiato, declamando, urlando, tessendo accompagnamenti vocali affilati e taglienti, come ipnotici e dilatati, mostrando coesione totale con una band a dire poco sensazionale, soprattutto nella base ritmica. Dunque da Public Image, unico brano di cui i PIL hanno reso una versione concentrata anzichè estesa come per gli altri, da This is not a Love Song a una magnifica, metronomica e tribale The Flowers of Romance, per noi il manifesto della band, passando dalla bellissima Poptones e soprattutto Religion, sorta di mantra acido e percussivo, un live esaltante, puro suono PIL che a distanza di più di venti anni non ha perso alcunchè, semmai l'opposto.

the horrors azzano decimo 2011

pil azzano decimo 2011

pil azzano decimo 2011

pil azzano decimo 2011

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