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ennio morricone




ennio_ morriconeL'Arena di Verona ha ospitato un vero evento musicale, forse quello che diventerà l'evento musicale ufficiale dell'estate 2006: Ennio Morricone per la prima volta dirige l'Orchestra Filarmonica e il Coro del Teatro della Scala di Milano, tra le massime istituzioni musicali italiane... Ma quello che interessa a noi è l'importanza storica, l'innovazione e la bellezza della musica composta dal Maestro, al di là delle celebrazioni di superficie: in più di quarant'anni di attività, Morricone ha scritto partiture per colonne sonore di ogni tipo, lo ha fatto con onestà e rigore, e il tempo lo ha consacrato come un grande. Anche se per molti il suo nome è legato a quello di Sergio Leone e ai capolavori firmati insieme, da Per qualche dollaro in più a Il Buono, il Brutto e il Cattivo, Giù la testa, e successivamente C'era una volta in America, la sua musica da film rappresenta un esempio unico e internazionale di diffusione di colonne sonore al di fuori delle sale cinematografiche, per non parlare del ruolo fondamentale che Morricone ha avuto nel portare alla piena visibilità certo cinema considerato generalmente di serie b, come appunto è accaduto per i cosiddetti spaghetti western, ma anche per il cinema definito di genere.
Il concerto inizia con tre adagi: C'era una volta in America, Vatel, I promessi sposi, per poi passare a Novecento. In pochi minuti la musica e le immagini diventano una cosa unica, e quando arriva il momento dell'esecuzione dell'Estasi dell'oro da Il Buono, il Brutto, il Cattivo il suono e le immagini determinano un'esperienza sensoriale fortissima, estremamente coinvolgente, come se l'immaginario collettivo di generazioni di spettatori cinematografici si concretizzasse per un attimo, diventando realtà quasi tangibile.
La seconda parte prosegue su questo mood, intenso ed evocativo, con l'esecuzione dei temi da Vittime di guerra, Queimada e Mission. Applausi a non finire e pubblico entusiasta, che a termine concerto richiama a gran voce Morricone sul palco. Il Maestro, personaggio esile e schivo, appare intimidito da una simile dimostrazione di stima, ma non si sottrae ad un ultimo tributo d'affetto verso gli spettatori. Ripartono le note emozionanti di L'estasi dell'oro, in un montaggio davvero perfetto.

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