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Ikue Mori & Zeena Parkins


Un'ambientazione di "calma, dignità e classe" accompagna la performance di queste due grandi ricercatrici musicali, entrambe celebrate come punti di riferimento fondamentali nell'ambito della sperimentazione sonora contemporanea.

ikue mori La giapponese Ikue Mori, naturalizzata a New York dal lontano 1977, si è ritrovata tra i fondatori dell'ormai mitico movimento No Wave con il gruppo DNA di Arto Lindsay, in cui suonava la batteria, ma già a partire dalla metà degli anni Ottanta ha cominciato ad avvicinarsi all'elettronica pura attraverso l'utilizzo della drum machine.
Zeena Parkins
suona invece l'arpa e ha dunque alle spalle una formazione decisamente più classica, punto di partenza per la ricerca di una nuova dimensione sonora da assegnare al proprio strumento, fondendo analogico e digitale. Entrambe vantano un numero stupefacente di collaborazioni (comune quella con John Zorn) e progetti paralleli: per la Parkins con Bjiork, Lee Ranaldo dei Sonic Youth, Fred Frith e Elliot Sharp, per Ikue Mori il quartetto con Kim Gordon, Jim Gordon e Jim O' Rourke, oppure il trio Mephista.
Questo progetto comune vede i due percorsi musicali così diversi cercare di fondersi e di aprirsi a ulteriori dimensioni nell'esplorazione sonora: Ikue Mori impegnata davanti al solito G4 elabora un tappeto elettronico su cui si inseriscono le evoluzioni rarefatte/concrete della Parkins, un'originale donna-arpa, con il risultato di un assemblaggio complesso e un po' vacuo di rumori, sibili e armonie effettate. Una serata che da grandi aspettative ha portato a un concerto di un'ora e poco più e il cui senso e interesse era forse più che altro nella testa delle due musiciste, e lì è fondamentalmente restato.


zeena parkins

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