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James chance & the contortions

 



james chance & the contortions_flog_1L'esordio di James Chance risale all'uscita della raccolta NO NEW YORK, manifesto realmente storico, curato da Brian Eno, della No Wave newyorchese, primo segnale di un'autentica rivoluzione sonora, oltre che culturale, il cui intento dichiarato era lo sconvolgimento dei canoni della musica rock di allora, attraverso un linguaggio folle, schizoide, ingiustificato, nevrastenico. I nomi implicati erano Arto Lindsay con i suoi DNA, l'incredibile e unica Lydia Lunch di Teenage Jesus and the Jerks, Mars e, appunto, i Contortions, ma, pur essendo tutti impegnati nello stesso progetto terroristico, nessuno faceva uso delle stesse armi.
James Chance alias White, contorto adolescente dal viso pallido e dall'espressione scostante, moccioso bianco in giacca e cravatta attirato da tutto quello che può essere definito come black mood, cattura subito l'attenzione degli amanti delle deviazioni artistiche: stravolge, contorce, spappola suoni pre-disco, funky e soul, fino a ridurli ad un urlo primitivo, un autentico ritorno alla tribalità più istintiva, contemporaneamente contaminata con i ritmi frenetici e schizzoidi della metropoli per antonomasia. Con il sax improvvisa una danza attorno ai mostri sacri della black music, partorendo un soul nevrastenico che fino in fondo sa di essere paurosamente elitario, un delirio da spiriti liberi come quello espresso già da altri spiriti liberi come Albert Ayler, Ornette Coleman e Miles Davis. Tuttavia loro, neri lo erano veramente, e per questo in qualche modo accettati e inseriti nelle linee definite della storiografia musicale "ufficiale", mentre James Chance, chiaramente privo di questa possibilità, si trova ad essere un coraggioso e anomalo ridefinitore bianco del funky nero.
Il live che ne risulta è tutto incentrato esattamente su questa contraddizione, portando allo scontro una ritmica funky, eccitante e ossessiva, con una voce e un'attitudine nevrotica, incontrollata, contemporanemente ultra sofisticata e teatrale, a cui la definizione di punk-funk si applica perfettamente. Alla fine è puro soul del delirio, sia che Chance si agiti urlando e accompagnandosi con movimenti inconsulti, sia che strapazzi il sax o la tastiera. Nonostante tutto questo James Chance rimane White, e per di più pazzo.

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