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family groove


Family Groove è un ensemble di DJ e creatori di suono, mutevole ed espandibile, l'intento è quello di riunire sotto una stessa casa coloro che approssimativamente a partire dai primi anni Novanta hanno rappresentato i punti di svolta della scena techno internazionale.
Nello specifico, i protagonisti di questa serata hanno segnato nel profondo, e ciascuno secondo il suo specifico modo di essere e di esprimersi con il suono, la parte più sotterranea e di rottura di questa scena dancefloor soprattutto europea, la parte che rappresenta la zona per noi più importante e sperimentale dell'evoluzione del movimento che Family Groove vuole assemblare, unire e far emergere come corpo unico, anche se sviluppato in tipi e stili di espressione diversi, non solo musicalmente parlando ma anche culturalmente, intendendo con questo nuovi modi di vivere e soprattutto condividere il suono.
Nella diversità, oltre che nella musica, è il messaggio, ed è una diversità che parte da singole esperienze personali, da queste esperienze prende la sua base di realtà e concretezza, e forte di questa realtà, è capace di conglomerare in sè un intero universo di vite vissute diversamente, all'insegna del transito, e dunque dell'identità nella differenza. Il nomadismo psichico e la tribalità, la musica da guerra e l'empatia, la rottura dei codici commerciali nella creazione di zone libere ed alternative ai luoghi specificamente costruiti "per ballare", nuove forme di comunicazione, soprattutto nell'abbattimento della distanza anche fisica tra il dj/creatore di suono e il "pubblico", il movimento che parte dai travellers e si interseca con i rave parties illegali ha generato tutto questo e molto altro ancora, esperienza vitale perfettamente vivida, irrinunciabile inaccantonabile nonostante le contraddizioni, le problematiche interne, ovvero dello stesso movimento con i vari e diversi se stessi, ed esterne, ovvero dello stesso movimento con i vari e diversissimi contesti con cui durante il cammino è capitato di incontrarsi ma anche duramente scontrarsi, per forza di cose, date le premesse.
E tutto questo anche per parlare più concretamente dei protagonisti di questa serata appagante e densa, o almeno accennare al background, a partire innanzitutto da Ixi e Babilon Joke, entrambi impegnati sempre più, sembra, nella ricerca di un suono minimal, all'insegna della massima sottrazione possibile nel groove principale, rallentato e rarefatto (Ixi) ma contemporaneamente sottolineato e reso corposo da inserti ultra chimici, per una unione di techno e break beat che soprattutto questa volta nel caso di Babilon Joke ha dato risultati fenomenali. Altro discorso e altro suono per Midilink, che sembra divertirsi come pochi nel proporre un set super dance electro house saltellante e very happy, niente di diverso e sinceramente neanche troppo interessante, mentre Mask, coerente con il Kernel Panik sound, ha dato alla serata una svolta decisamente più hardtechno, con aumento di bpm, potenza e creatività nel solco che gli è più congeniale, ovvero quello che noi chiamiamo qua "il suono di una volta", quello che usciva fuori da muri di casse giganteschi e le prime volte ti stavi a chiedere per ore e ore dove fosse il DJ, ma poi lasciavi perdere perchè non era quello che contava, ma era la dimensione, l'espansione, il contatto, la botta, e sempre e ancora, il suono.

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